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Il Secolo XIX, 14/12/2021,

Cloud, parte da Genova la cordata italiana anti-Big Tech

A pochi giorni di distanza dall’evento Essere Digitali, organizzato da Netalia il 2 dicembre scorso, si continua a pralare di come cittadini ed imprese del territorio e di tutto il paese siano oggi più che mai chiamati ad agire per essere protagonisti di un cambiamento radicale. Parola d’ordine è consapevolezza ma anche tutela e valorizzazione degli asset digitali, una ricchezza unica e destinata a crescere. Il 60% delle imprese italiane oggi ha avviato un percorso di trasformazione verso ambienti cloud per la gestione dei propri dati e sistemi.
Per la maggior parte di queste imprese il Cloud Computing è erogato dalle Big Tech a livello mondiale che grazie a mastodontici Datacenter sono in grado di conservare e detenere enormi quantitativi di dati.
Affidare i dati della pubblica amministrazione con dati sensibili dei cittadini a player stranieri con norme di accessibilità e privacy dei dati differenti è comunque una scelta valida?
Il Consorzio Italia Cloud guidato da Michele Zunino, AD di Netalia, si sta promuovendo come alternativa nella delicata scelta di come gestire i dati della pubblica amministrazione in un’ottica di tutela degli asset del Paese.

«Abbiamo forza, tecnologie e competenze per proporci come interlocutore del Governo»

Michele Zunino, Presidente Consorzio Italia Cloud

L’italianità dei server non basta, vanno chiariti degli aspetti legati alla sovranità digitale e all’extraterritorialità. Innocenzo Genna, avvocato esperto di internet chiarisce:

«Lo stato dovrà garantire che la giurisdizione americana non prenda possesso, con un semplice ordine di un giudice,  dei dati dei suoi cittadini»

Il Secolo XIX, 14/12/2021,

Cloud, parte da Genova la cordata italiana anti-Big Tech

A pochi giorni di distanza dall’evento Essere Digitali, organizzato da Netalia il 2 dicembre scorso, si continua a pralare di come cittadini ed imprese del territorio e di tutto il paese siano oggi più che mai chiamati ad agire per essere protagonisti di un cambiamento radicale. Parola d’ordine è consapevolezza ma anche tutela e valorizzazione degli asset digitali, una ricchezza unica e destinata a crescere. Il 60% delle imprese italiane oggi ha avviato un percorso di trasformazione verso ambienti cloud per la gestione dei propri dati e sistemi.
Per la maggior parte di queste imprese il Cloud Computing è erogato dalle Big Tech a livello mondiale che grazie a mastodontici Datacenter sono in grado di conservare e detenere enormi quantitativi di dati.
Affidare i dati della pubblica amministrazione con dati sensibili dei cittadini a player stranieri con norme di accessibilità e privacy dei dati differenti è comunque una scelta valida?
Il Consorzio Italia Cloud guidato da Michele Zunino, AD di Netalia, si sta promuovendo come alternativa nella delicata scelta di come gestire i dati della pubblica amministrazione in un’ottica di tutela degli asset del Paese.

«Abbiamo forza, tecnologie e competenze per proporci come interlocutore»

Michele Zunino, Presidente Consorzio Italia Cloud

L’italianità dei server non basta.

Innocenzo Genna, avvocato esperto di internet chiarisce:

«Lo stato dovrà garantire che la giurisdizione americana non prenda possesso, con un semplice ordine di un giudice,  dei dati dei suoi cittadini»

Il Secolo XIX, 14/12/2021,

Cloud, parte da Genova la cordata italiana anti-Big Tech

A pochi giorni di distanza dall’evento Essere Digitali, organizzato da Netalia il 2 dicembre scorso, si continua a pralare di come cittadini ed imprese del territorio e di tutto il paese siano oggi più che mai chiamati ad agire per essere protagonisti di un cambiamento radicale. Parola d’ordine è consapevolezza ma anche tutela e valorizzazione degli asset digitali, una ricchezza unica e destinata a crescere. Il 60% delle imprese italiane oggi ha avviato un percorso di trasformazione verso ambienti cloud per la gestione dei propri dati e sistemi.
Per la maggior parte di queste imprese il Cloud Computing è erogato dalle Big Tech a livello mondiale che grazie a mastodontici Datacenter sono in grado di conservare e detenere enormi quantitativi di dati.
Affidare i dati della pubblica amministrazione con dati sensibili dei cittadini a player stranieri con norme di accessibilità e privacy dei dati differenti è comunque una scelta valida?
Il Consorzio Italia Cloud guidato da Michele Zunino, AD di Netalia, si sta promuovendo come alternativa nella delicata scelta di come gestire i dati della pubblica amministrazione in un’ottica di tutela degli asset del Paese.

«Abbiamo forza, tecnologie e competenze per proporci come interlocutore del Governo»

Michele Zunino, Presidente Consorzio Italia Cloud

L’italianità dei server non basta, vanno chiariti degli aspetti legati alla sovranità digitale e all’extraterritorialità. Innocenzo Genna, avvocato esperto di internet chiarisce:

«Lo stato dovrà garantire che la giurisdizione americana non prenda possesso, con un semplice ordine di un giudice,  dei dati dei suoi cittadini»

Il Secolo XIX, 14/12/2021,

Cloud, parte da Genova la cordata italiana anti-Big Tech

A pochi giorni di distanza dall’evento Essere Digitali, organizzato da Netalia il 2 dicembre scorso, si continua a pralare di come cittadini ed imprese del territorio e di tutto il paese siano oggi più che mai chiamati ad agire per essere protagonisti di un cambiamento radicale. Parola d’ordine è consapevolezza ma anche tutela e valorizzazione degli asset digitali, una ricchezza unica e destinata a crescere. Il 60% delle imprese italiane oggi ha avviato un percorso di trasformazione verso ambienti cloud per la gestione dei propri dati e sistemi.
Per la maggior parte di queste imprese il Cloud Computing è erogato dalle Big Tech a livello mondiale che grazie a mastodontici Datacenter sono in grado di conservare e detenere enormi quantitativi di dati.
Affidare i dati della pubblica amministrazione con dati sensibili dei cittadini a player stranieri con norme di accessibilità e privacy dei dati differenti è comunque una scelta valida?
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