Ormai è noto: affidarsi a un MSP per gestire i propri dati esternalizzandoli in cloud comporta per le aziende di ogni dimensione ampi e innegabili vantaggi di tipo economico, ma anche di sicurezza, di scalabilità delle infrastrutture, di condivisione ed elaborazione dei dati stessi.
Tuttavia, nell’odierno panorama globale, sottovalutare il rischio di una potenziale perdita di controllo sui dati aziendali, non solo in termini economici, ma anche giuridici, è un rischio quanto mai concreto.
In un quadro generale che vede, infatti, ancora oltre la metà delle aziende del Vecchio continente affidarsi a sistemi cloud Made in USA per ospitare i propri dati strategici, vale la pena ricordare che il 16 luglio 2020 la Corte di Giustizia europea ha dichiarato inadeguata la protezione dei dati personali offerta dal regime dello scudo UE-USA per la privacy. In altre parole, alla luce del GDPR è apparsa chiara la mancanza di garanzie adeguate alla tutela dei dati europei in relazione ai programmi di sorveglianza del Governo a stelle e strisce.
Quindi, forse, al momento di scegliere con quale cloud provider stare, converrebbe smettere di considerare solo ed esclusivamente il peso dell’offerta economica o la tecnologia proposta per spostare, invece, l’attenzione anche sulla cosiddetta “raggiungibilità giuridica” dei dati in ambiente cloud. È in base ad essa, infatti, che, oltre agli utenti titolari dei dati, anche istituzioni governative o autorità pubbliche, nel pieno esercizio delle proprie funzioni, potrebbero avere interesse ad accedere ai dati personali, aziendali o di rilevanza economica che si trovano “sulla nuvola” potendone sancire, eventualmente, anche l’interdizione, se non addirittura la distruzione.
Consapevoli fino a un certo punto di questo aspetto (tutt’altro che irrilevante), molti utenti si credono al sicuro perché scelgono interlocutori i cui server sono collocati fisicamente all’interno dei confini dell’Unione europea, quando, invece, andrebbe valutata anche la nazionalità del cloud provider in questione. Quest’ultima, infatti, può comportare la giurisdizione di Paesi terzi e non europei che possono ritenersi autorizzati a intervenire, anche con riferimento a dati appartenenti a cittadini europei custoditi in server localizzati in Europa!
Netalia è una Public Company italiana che si propone come partner strategico per i Provider di Servizi Gestiti (MSP) in cerca di un’infrastruttura solida, resiliente e scalabile. Con Netalia, gli MSP non solo si avvalgono di una piattaforma di Public Cloud per l’erogazione dei servizi ai clienti utile ad abbattere i costi in conto capitale, ma possono contare su una prossimità che permette di garantire prestazioni superiori in termini di latenza.
Con Netalia, infatti, i Managed Service Provider hanno dalla loro un mix ottimale di asset certificati, competenze specialistiche e servizi basati su un’infrastruttura distribuita, scalabile e tariffata a consumo cui si aggiunge una capacità di calcolo strategica inserita all’interno di un perimetro giuridico in grado di tutelarla.
Dalle tre diverse region posizionate a Milano, Genova e Palermo, Netalia eroga un servizio di Network Operation Center attivo 24 ore su 24, per fornire un monitoraggio costante dei livelli di servizio e della disponibilità.
Per questo, scegliere Netalia significa affidarsi a una proposta di Public Cloud offerta in un perimetro nazionale identificabile e raggiungibile giuridicamente, dove la compliance è by design e il controllo delle informazioni e la disponibilità dell’infrastruttura sono garantite.
Netalia, insieme a VMware supportano la trasformazione digitale di aziende e PA nel nostro paese.
Se sei un MSP e vuoi scoprire di più sui servizi di Public Cloud Italiano CONTATTACI
Ormai è noto: affidarsi a un MSP per gestire i propri dati esternalizzandoli in cloud comporta per le aziende di ogni dimensione ampi e innegabili vantaggi di tipo economico, ma anche di sicurezza, di scalabilità delle infrastrutture, di condivisione ed elaborazione dei dati stessi.
Tuttavia, nell’odierno panorama globale, sottovalutare il rischio di una potenziale perdita di controllo sui dati aziendali, non solo in termini economici, ma anche giuridici, è un rischio quanto mai concreto.
In un quadro generale che vede, infatti, ancora oltre la metà delle aziende del Vecchio continente affidarsi a sistemi cloud Made in USA per ospitare i propri dati strategici, vale la pena ricordare che il 16 luglio 2020 la Corte di Giustizia europea ha dichiarato inadeguata la protezione dei dati personali offerta dal regime dello scudo UE-USA per la privacy. In altre parole, alla luce del GDPR è apparsa chiara la mancanza di garanzie adeguate alla tutela dei dati europei in relazione ai programmi di sorveglianza del Governo a stelle e strisce.
Quindi, forse, al momento di scegliere con quale cloud provider stare, converrebbe smettere di considerare solo ed esclusivamente il peso dell’offerta economica o la tecnologia proposta per spostare, invece, l’attenzione anche sulla cosiddetta “raggiungibilità giuridica” dei dati in ambiente cloud. È in base ad essa, infatti, che, oltre agli utenti titolari dei dati, anche istituzioni governative o autorità pubbliche, nel pieno esercizio delle proprie funzioni, potrebbero avere interesse ad accedere ai dati personali, aziendali o di rilevanza economica che si trovano “sulla nuvola” potendone sancire, eventualmente, anche l’interdizione, se non addirittura la distruzione.
Consapevoli fino a un certo punto di questo aspetto (tutt’altro che irrilevante), molti utenti si credono al sicuro perché scelgono interlocutori i cui server sono collocati fisicamente all’interno dei confini dell’Unione europea, quando, invece, andrebbe valutata anche la nazionalità del cloud provider in questione. Quest’ultima, infatti, può comportare la giurisdizione di Paesi terzi e non europei che possono ritenersi autorizzati a intervenire, anche con riferimento a dati appartenenti a cittadini europei custoditi in server localizzati in Europa!
Netalia è una Public Company italiana che si propone come partner strategico per i Provider di Servizi Gestiti (MSP) in cerca di un’infrastruttura solida, resiliente e scalabile. Con Netalia, gli MSP non solo si avvalgono di una piattaforma di Public Cloud per l’erogazione dei servizi ai clienti utile ad abbattere i costi in conto capitale, ma possono contare su una prossimità che permette di garantire prestazioni superiori in termini di latenza.
Con Netalia, infatti, i Managed Service Provider hanno dalla loro un mix ottimale di asset certificati, competenze specialistiche e servizi basati su un’infrastruttura distribuita, scalabile e tariffata a consumo cui si aggiunge una capacità di calcolo strategica inserita all’interno di un perimetro giuridico in grado di tutelarla.
Dalle tre diverse region posizionate a Milano, Genova e Palermo, Netalia eroga un servizio di Network Operation Center attivo 24 ore su 24, per fornire un monitoraggio costante dei livelli di servizio e della disponibilità.
Per questo, scegliere Netalia significa affidarsi a una proposta di Public Cloud offerta in un perimetro nazionale identificabile e raggiungibile giuridicamente, dove la compliance è by design e il controllo delle informazioni e la disponibilità dell’infrastruttura sono garantite.
Netalia, insieme a VMware supportano la trasformazione digitale di aziende e PA nel nostro paese.
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